La temperatura del pianeta cresce ogni anno e tutti ne soffriamo progressivamente.

Tale incremento determina mutamenti atmosferici con conseguenze gravi sulla salute delle persone, in particolare quelle svantaggiate, e sul pianeta, come desertificazione, irregolarità nelle piogge, uragani, etc. Il progressivo scioglimento dei ghiacci polari, in particolare, comporterà un aumento del livello degli oceani con scomparsa degli atolli, inondazione di territori costieri e di città sul mare.

L’incremento della temperatura, nell’opinione di gran parte degli scienziati, è collegato all’eccessivo consumo di combustibili fossili ed altre forme di energia che producono calore. I processi di industrializzazione di popolose regioni del Terzo Mondo comporteranno una forte ed inevitabile accelerazione di tali processi.

Il richiamo degli scienziati ai governi dei paesi industrializzati non sembra aver prodotto significative inversioni di tendenza, considerato l’inarrestabile incremento della temperatura del pianeta.

Considerato l’impatto negativo di ogni restrizione sui consumi di energia sull’economia e sui grandi gruppi di potere dell’industria petrolifera, automobilistica etc., non è realistico aspettarsi coraggiose inversioni di tendenza da parte della dirigenza politica che pure va sollecitata ad adottare misure urgenti ed efficaci nel contrastare il surriscaldamento del pianeta.

Non resta quindi che fare appello al senso di corresponsabilità di ciascun abitante del pianeta, se vogliamo invertire la rotta e cercare di prevenire, per quanto ci è possibile, le catastrofiche conseguenze del surriscaldamento del pianeta. Un gesto comunque di sobrietà nell’uso di risorse non rinnovabili e di rispetto per le generazioni future.

Una possibilità concreta e realistica è aderire attraverso un impegno personale al documento conclusivo del Protocollo di Kyoto che invita, come misura minimale ma indilazionabile, a ridurre i consumi di combustibili fossili del 10%.

Unisciti al Reduce the Planet Temperature Movement diffondendo questo messaggio a quante più persone possibile e adottando misure concrete – riduzione del riscaldamento domestico, dell’uso di condizionatori d’aria, di mezzi di trasporto ad alto consumo energetico, etc. – in grado di diminuire di almeno il 10% la personale produzione di calore.

Ogni sasso gettato nell’oceano fa aumentare in modo proporzionale il livello di tutti gli oceani. Ogni grado in meno immesso nell’atmosfera contribuirà ad abbassare la febbre del pianeta di cui tutti stiamo soffrendo e che avrà conseguenze assai più gravi sulle generazioni future. Consegnamo ai nostri figli un mondo in cui si possa vivere e di cui si possa godere.

Siena, 21 luglio 2003